Prestiti da evitare - finti, sbagliati, inutili, ecc.

L'uso dei prestiti può diventare un vero e proprio boomerang se si commettono errori di pronuncia , di interpretazione del senso o di ortografia.

Tra questi ultimi, sono frequenti *confort per comfort, *imput per input, *Jhon per John , *Autority / *Autorithy per Authority (per convenzione, * precede le forme errate).

Quest'ultima parola è stata usata spesso invece di "Ente" dopo gli scandali che hanno riguardato alcuni Enti importanti e dopo che sono state pubblicate liste di Enti inutili - pochi dei quali per la verità sono poi stati soppressi. In casi come questo l'uso di prestiti può essere un tentativo di mascheramento di realtà scomode.

In un libro di testo di Italiano per stranieri, dove si dice che nella nostra lingua Paris è "Parigi", London è "Londra", ecc., si dice anche che Sydney è... "Sidney"! Come dire... un errore frequente diventa la regola.

Un giorno stavo per assopirmi – la conferenza era subito dopo pranzo – quando l'informatico che stava parlando usò la parola “develòpment”, con l'accento ben marcato sulla “o”, e questo mi svegliò. Considero development come un tipico esempio di “prestito di lusso”: che io sappia, non aggiunge né modifica nulla rispetto a “sviluppo.” E' della stessa categoria di fashion che molti italiani usano malgrado molti stranieri amino dire “la moda” riferendosi a quella di cui noi siamo maestri nel mondo. E tanti dicono flop per quello che non pochi inglesi chiamano “fiasco”.

L'italiano tiene distinti due concetti: a) la gestione di un'impresa e b) la dirigenza, ossia il gruppo di dirigenti che ne è responsabile. L'inglese li confonde nella parola management. E' uno dei casi in cui la parola straniera non aggiunge nulla ma anzi toglie precisione e chiarezza.

Se poi le parole vengono usate a sproposito o pronunciate male (rèport. manàgement, develòpment, ecc. ), viene meno anche l'obiettivo di apparire più colti, moderni o altro.

A proposito di regole: i nomi che terminano per consonante e i prestiti stranieri sono invariabili. Ultimamente mi è capitato di vedere anche tentativi maldestri di plurali "all'inglese" di parole che inglesi non sono come "burqa, Diktat, imam, kibbutz, Krapfen, tamagochi, ukase, ulema, yogurt" e tante altre.

Infine, c'è l'uso di "falsi amici" inglesi come se fossero veri amici. Gli esempi sono molto numerosi e questo dizionario ne è pieno.