![]() DO, MAKE e altre traduzioni di "FARE" |
Qui ce ne occupiamo dal punto di vista lessicale e quindi NON ci occupiamo di: DO - DID - DONE Si usa do quando il complemento oggetto non è espresso oppure è generico: What are you going to do on Sunday? Cosa farai domenica? Whatever he does, he does it well. Qualunque cosa faccia, la fa bene. Si noti l’uso di do nelle seguenti espressioni:
MAKE - MADE - MADE
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ALTRI CASI “Fare” italiano corrisponde in inglese non solo a do o make, ma anche a numerosi altri verbi ed espressioni. Have si usa per i pasti e altre attività quotidiane:
Pay si usa per “fare visita, fare attenzione”:
Go si usa per viaggi e spostamenti:
Notiamo anche:
Per parlare di ciò che uno fa di mestiere si usa be:
“Far domande” è ask / put questions:
Ci sono parecchi verbi inglesi che da soli corrispondono a espressioni italiane “fare + oggetto”. Ecco una serie di esempi:
NOTA. Pensando al Made in Italy e anche ad alcuni esempi dati sopra, verrebbe spontaneo pensare a make come “fare concreto, materiale” ma questo non spiega ad esempio make progress o make a mistake – progressi o errori in attività che non riguardano la fabbricazione. È un po’ più corretto pensare a do come “svolgere, eseguire” e a make come “dar luogo a qualcosa di nuovo.” Vediamo un esempio:
Sweeney li ha prodotti (made); quando tu li esegui (do) svolgi ciò che è predisposto, ma se fai (make) un errore, quello è il frutto della tua creatività. Una conversazione sui traducenti di “fare”: [A] |